Tracciati d’Arte n. 0
Quante volte percorrendo con l’auto il tratto di Aurelio che collega le due entrate di Ladispoli siamo passati davanti ai massicci monoliti di pietra creati da Gaetano Macera, che ignari dei nostri affanni quotidiani, impassibili, sembrano custodire al loro interno una profezia o un qualche enigmatico messaggio. L’idea spesso raggiunge l’artista come una folgorazione e anche la scelta del materiale con cui realizzare l’opera segue la stessa legge. Incontro Gaetano nel suo podere a due passi dalla civiltà. Gaetano Macera, classe 1943, originario di Lecce dei Marsi (AQ) si definisce pittore e scultore autodidatta. Gaetano è un artista anche in altri campi ma soprattutto un eccellente barbiere ed esercita la sua professione nella sua atipica bottega situata nella piazza del borgo di Polidoro. I tre monoliti di peperino soriano, ognuno dei quali pesa oltre trecento quintali, sono stati incisi su tutti e quattro i versanti con disegni e frasi. Presentano inoltre alcune forme, sempre in pietra, aggiunte alla loro sommità. Per completare la prima opera, dedicata all’Europa Unita, Gaetano Macera ha faticato per ben sette anni e cinque giorni, come lui stesso mi racconta, la seconda, dedicata all’ Anno Santo (2000) si intitola “Papa Wojtyla che sostiene il Vaticano”, la terza dedicata al terzo millennio porta il titolo ” Bambini fonte di vita”. Lo scorso 7 agosto è stata inaugurata, nel suo podere e alla presenza di alcuni partecipanti, una “Madonna con Bambino”, prima opera scultorea del Macera e andata persa ben 23 anni fa, il cui ritrovamento (sembra sia stata dimenticata in un cespuglio di casa), meritava di essere acclamato come un ritorno a casa del “figliol prodigo”. Gaetano mi accompagna al cancello promettendomi che più in là accontenterà la mia curiosità e quella dei lettori di “Tracciati d’Arte” rendendo pubbliche tutte le motivazioni che lo hanno portato alla realizzazione dei suoi monoliti.
A presto, Gaetano!
Andrea Cerqua