Teatro dell’opera di Roma

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Tracciati d’Arte n. 7

GV7_1Siamo in compagnia di Francesco Reggiani, Direttore dell’Archivio Storico del Teatro dell’Opera di Roma per parlare della mostra omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario della sua nascita. La mostra: ”Bozzetti e scene del Teatro dell’Opera di Roma” inaugurata lo scorso 18 marzo all’ ”Istituto Italiano di Cultura di Budapest”, è stata realizzata dall’Archivio Storico del Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con la direzione generale per la promozione del Sistema Paese e sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri. Il Teatro dell’Opera ha messo a disposizione una parte del suo straordinario patrimonio composto da: bozzetti, figurini, maquettes, costumi di scena creati da scenografi e costumisti di fama internazionale per le rappresentazioni delle opere di Verdi. Oltre settanta i dipinti esposti e realizzati da alcune personalità artistiche tra le più rappresentative degli ultimi sessanta anni.

“Giuseppe Verdi, incarna l’opera italiana, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo grazie a capolavori assoluti come Rigoletto (1851), Traviata (1853), Aida (1871), Falstaff (1893), e tanti altri ancora. Le opere di Verdi sono state e sono le più rappresentate nei teatri del mondo. La sua musica continua ad appassionare giovani e meno giovani. Se la lingua italiana è tanto amata ed apprezzata, conosciuta e parlata fuori d’Italia, lo si deve in gran parte anche alla diffusione dell’opera lirica in generale ed alle opere di Verdi in particolare… A metà strada tra la storia dell’arte e la musicologia, l’esposizione fa rivivere grazie alle rappresentazioni degli spazi scenici e dei costumi storici la fascinazione propria del mondo dell’opera verdiana. Un mondo straordinario che, attraverso l’esasperazione e l’amplificazione dei sentimenti e delle situazioni talvolta fino all’inverosimile, è sempre capace di suscitare emozioni profonde, commozione e partecipazione da parte dei pubblici di tutto il mondo”.

Gina Giannotti
Direttore Istituto Italiano

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“Il compositore di Busseto è stato un grande innovatore nella composizione lirica, ampliandone le strutture drammatiche, potenziandone la parte orchestrale, caratterizzando e conferendo maggiore profondità psicologica ai personaggi. Verdi ha saputo includere nella sua musica le grandi passioni e i sentimenti e ha creato un nuovo linguaggio teatrale. Con lui quello straordinario intreccio di azione, musica e canto che è il melodramma è diventato una delle massime espressioni della creatività italiana, conosciuto e apprezzato ovunque… Il materiale esposto costituisce anche un affascinante testimonianza dell’enorme lavoro che c’è dietro la produzione di un’opera, dietro le luci della scena e la musica: un insieme complesso di creatività, competenze tecniche e artigianato di altissimo livello necessari per creare scene e costumi”.

Vincenza Lomonaco
Vice Direttore Generale per la promozione del Sistema Paese,
Direttore Centrale per la Promozione della Cultura e della Lingua Italiana.

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“Il melodramma è senza ombra di dubbio uno degli elementi più importanti ed identificativi del patrimonio culturale italiano… La caratteristica che forse ha causato la fortuna del melodramma è sicuramente legata al fatto che raccoglie in sé, in un unicum di straordinario impatto emozionale, tutte le forme d’arte, quali la musica, la danza, il canto, la recitazione, l’arte figurativa per la scenografia e la costumistica. In tempi più recenti l’illuminotecnica e la regia. Il progredire artisticamente e tecnologicamente di ogni tessera di questo fantastico mosaico, ha inoltre consentito la nascita di tanti nuovi mestieri e specializzazioni, che a loro volta sono state la spinta propulsiva alla istituzione di scuole che preparassero professionalmente gli operatori del settore…La mostra propone un saggio esaustivo delle creazioni di artisti, quali Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Pierluigi Pizzi, Danilo Donati, Nicola Benois solo per citarne alcuni, che con il loro estro hanno tradotto visivamente, contesti storici, luoghi, personaggi, che il genio musicale di Giuseppe Verdi, aveva già mirabilmente descritto attraverso la sua sublime ed immortale musica…”

Francesco Reggiani
Direttore Archivio Storico Teatro dell’Opera di Roma

La mostra sarà a Budapest fino al 18 aprile continuerà negli Istituti Italiani di Cultura di altre città, Fiume, Zara, Zagabria, Sofia, Cracovia, Algeri, fino ad arrivare il 15 novembre 2013 a New York e continuare nel 2014 nel Nord America.

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