Stefano Rippo nasce a Roma nel dicembre del ’49. Dopo alcune esperienze lavorative entra nel mondo dell’arredamento, studia ed inizia il suo percorso creativo. La semplice rappresentazione di progetti d’arredo si trasforma in qualcosa di più ampio: si aòòarga all’esterno. Inizia a disegnare e a ritrarre prevalentemente ad acquerello i paesaggi che lo circondano, il giardino di casa e la sua luce su cipressi e ginestre, le campagne toscane, i vecchi borghi. Non abbandonando la paesaggistica, lavora accanitamente allo studio del corpo umano. Sono molti i corsi di nudo frequentati e non smette, tutt’oggi, di esercitarsi in questa pratica che ritiene essenziale. Trova in qeusta ricerca, a volte gioiosa, spesso inquieta, una soluzione laica ai problemi dello spirito. Non occorre più un’identificazione religiosa. La carne quasi trascende e diviene una strada verso un tentativo di silenzio. L’essere umano, dipinto o disegnato, oscilla tra due poli: l’innocenza pre-peccato originale e la corruzione smodata. Lo sguardo è sempre partecipe.
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