Tracciati d’Arte n. 6
Riflessioni su un dipinto di David Olivetti
Due persone e un albero su uno sfondo realizzato con colori a tratti tenui a tratti decisi. Le due persone sembrano simboleggiare una coppia e tra loro c’è vicinanza. Lo sfondo conferisce al quadro tranquillità e calma, come se ci trovassimo in un assolato pomeriggio d’autunno. Le due persone non sono ben definite, sembrano quasi due ombre situate ad una certa distanza e questo è un elemento essenziale dell’opera in quanto l’autore aiuta lo spettatore a proiettare in queste due immagini fantasia e immaginazione. Ad uno sguardo più attento si scorge tra le due persone una differenza nella statura e nella corporatura soprattutto per le braccia e il collo; questo ci lascia ipotizzare la raffigurazione di una coppia. Anche qui però non ne sappiamo di più. L’autore non accenna l’abbigliamento, non troppo alla postura e il volto è completamente scuro. Sono omesse dall’autore tutte quelle indicazioni che potrebbero informarci circa l’identità della coppia. Questo “non dire troppo” dà al dipinto un alone di mistero. In questo modo il processo di proiezione continua. Chissà che coppia sarà? O meglio: chissà che coppia sarà per l’osservatore e chissà con quale coppia colmerà le parti mancanti del quadro! Prima di proseguire la lettura, prendiamoci qualche momento e poniamo lo sguardo sul dipinto. Provate ad accennare voi la storia di questa coppia immaginando elementi che definiscano meglio i nostri misteriosi personaggi… Immaginato? In genere semplici lavori di fantasia come questo ci fanno vedere, quanto il materiale proiettato sull’opera parla di noi e della nostra storia. Questa è la magia dell’arte: l’opera viene continuata e completata dall’osservatore e dalla sua storia. Potremmo dire che l’opera d’arte è integrata dal vissuto dell’osservatore, dalle sue paure, dalle sue gioie, aspirazioni, bisogni, desideri, frustrazioni, ecc… Osservando il dipinto mi incuriosisce sempre lui e il suo ruolo giocato all’interno della coppia. Immagino ad esempio come egli riesca ad accompagnare lei nella vita e nei meandri di questo viaggio. Non tutti i mariti del resto sanno accompagnare e non tutte le dolci compagne, mogli, donne accettano i loro partner come compagni di viaggio, pur rimanendoci insieme da tanti anni. Chissà se l’uomo di questo dipinto riesca a far si che lei si fidi di lui…ma certo ovviamente dipende anche da lei! Di lei mi incuriosisce la sua femminilità, come utilizza nella coppia le sue capacità seduttive, come esprime il suo essere donna. Mi incuriosisce anche sapere dove e chi le ha insegnato ad essere donna, chi le ha trasmesso l’arte della seduzione… sempre che lei sia seduttiva nella coppia, molte donne perdono presto quest’arte. In questo caso non mi dispiacerebbe sapere cosa si è interrotto in lei, quali elementi possano aver contribuito ad un affievolimento della seduzione e come mai pensi di non utilizzare più questa risorsa. Non è banale sapere anche quanto lui si “accorga” di lei; lo sguardo e la sensibilità di lui possono certamente accrescere la seduttività e la sensualità della coppia.
Nella coppia raffigurata da Olivetti, a giudicare dalla loro postura e dalla vicinanza, sembra ci sia una buona intesa. Sappiamo bene quanto sia difficile raggiungere un’intesa con il proprio compagno/a… a volte capirsi è veramente arduo. In questi casi “la non intesa” potrebbe protrarsi per un periodo più o meno lungo. In genere si evitano gli argomenti che scottano e si va avanti alla meno peggio, accontentandosi. Altre volte quando le cose non vanno come avremmo voluto ossia quando la realtà disattende e contrasta le nostre aspettative, quando rimaniamo immobili verso le difficoltà di coppia, possiamo mettere in atto una mossa molto utilizzata: la RINUNCIA alla relazione. La scelta di abbandonare il campo nasce quando ci sentiamo impotenti, schiacciati dalle difficoltà e senza strumenti per andare avanti. Una scelta di questo tipo evita frustrazione, ansia, incertezza, momenti depressivi e momenti di generale sconforto. Ecco a cosa andiamo incontro quando decidiamo di metterci in gioco all’interno della relazione ed ecco perché risulta più semplice recidere un legame o allontanarsi dal legame stesso. Rinunciare alla relazione ci evita inoltre di toccare l’impotenza e il fallimento. Prendere consapevolezza di non aver capito nulla o di aver sbagliato anni prima a scegliere, ci avvicina all’idea di aver fallito. Quando ammettiamo a noi stessi di aver fallito, ci sentiamo impotenti. È più facile considerare la relazione come “impossibile”. In questo modo lasciare o farsi lasciare rappresentano due forme di controllo sulla relazione e sulle nostre emozioni. Non c’è crescita senza sofferenza. È impossibile crescere senza toccare il dolore. Evitare la crisi invece di viverla, può aiutare temporaneamente. Così facendo però si finisce per incorrere in partner futuri più o meno simili. Una coppia salda e ben equipaggiata la si vede da come fronteggia le difficoltà della vita. Una coppia amalgamata riesce a fare squadra nei momenti di difficoltà, senza dare troppa importanza al ruolo di chi guida o di chi viene guidato. Nella coppia non esiste un singolo protagonista, ognuno è protagonista a suo modo, ognuno ha un suo ruolo. Inutile dire che i problemi si creano quando i partner rilevano che uno dei due ha un ruolo di primo piano rispetto all’altro. Considerarsi alla pari, credere nelle risorse e nelle possibilità dell’altro, è un secondo punto da tenere a mente per un buon investimento della relazione sentimentale.
Matteo Fiorelli
Matteo Fiorelli
Psicologo, Psicoterapeuta familiare Esperto di relazioni familiari: difficoltà di coppia, relazione genitori-figli, problematiche adolescenziali. Esperto per problemi di ansia e attacchi di panico. Attualmente lavora presso il Comune di Roma nel campo della disabilità fisica e psichica. Da anni lavora nelle scuole formando insegnanti e professori. Collabora con il reparto di Oncologia Pediatrica dell’ospedale Agostino Gemelli di Roma dal 2007 attraverso il Ministero della Pubblica Istruzione organizza corsi di formazione per collaboratori scolastici.