Sarah Campi

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“PRIGIONE DI LUCI” E “FUOCO LIQUIDO”

FL9_2 Sarah Campi è una giovane scrittrice, nasce a Roma nel 1993. Frequenta attualmente la facoltà di Architettura all’università di Roma Tre. Sin da quando è piccolissima coltiva una grande passione per la letteratura, dunque si appresta a leggere un grande numero di libri dei più svariati generi letterari. Oltre questo è un abile disegnatrice e pittrice. A soli sedici anni, nel 2010, debutta con il suo primo romanzo edito dalla DPC Editore di Roma, “Prigione di luci”. Il secondo romanzo di Sarah invece si intitola “Fuoco liquido” ed è un’uscita freschissima, è stato infatti presentato lo scorso 21 settembre presso Cerveteri al “Il rifugio degli elfi”. Il libro vuole essere il proseguimento della prima pubblicazione. I protagonisti si apprestano ad immergersi in una nuova e affascinante avventura, narrata nel segno del genere fantasy. Ma ecco l’intervista che abbiamo riservato a questa stella nascente della narrativa italiana.

– Di cosa tratta il tuo primo romanzo?

Prigione di Luci racconta di due ragazzi: Samire, una ragazza umana che possiede il potere di leggere nel pensiero e controllare le persone; e Kallwen un giovane elfo Mentale con poteri molto simili a quelli di Samire. Quando all’inizio della storia si incontrano sono entrambi imprigionati e in attesa di essere giustiziati. In più, l’odio e la guerra in cui le due razze si trascinano da secoli, rende molto difficile l’avvio del loro “rapporto”: Samire è infatti terrorizzata dagli elfi e ha paura che il ragazzo voglia ucciderla, ma alla fine riescono a collaborare e a scappare dalle prigioni. Da qui inizia un’avventura in cui entrambi cominciano a comprendere meglio l’altro, riuscendo in breve a rispettarsi e diventare amici. Nel frattempo, una strana creatura, cerca di rubare la fonte del potere di Samire, riducendola in fin di vita e questo scatena il quesito che per tutto il libro Kallwen cercherà di risolvere: come mai un’umana è dotata di poteri magici? E perché qualcuno sta tentando di rubarglieli? Per risolvere questi ed altri problemi i due ragazzi cercheranno l’aiuto dei pochi elfi rimasti, dirigendosi alla base della resistenza dove Kallwen è cresciuto, nella speranza anche di risolvere le questioni in sospeso che vi ha lasciato.

– Come è iniziata la passione per la scrittura?

La mia è in realtà una passione per la lettura e per i bei racconti, in generale. Da lettrice accanita di fantasy e di classici ho continuato a leggere fino a che semplicemente non mi è bastato più. Ero arrivata al punto da voler mettere a frutto tutto quello che avevo imparato dai classici e tutto quello che mi avevano ispirato i fantasy e così, durante una lezione scolastica particolarmente noiosa, ho cominciato a scrivere sul mio quaderno la storia di questa ragazza incatenata in una prigione buia e umida e poi non sono più riuscita a smettere. Come la lettura, la scrittura era diventata una bellissima dipendenza senza che me ne accorgessi.

– Perché o per cosa, “si” scrive?

Si scrive, a mio parere, per necessità. Ogni scrittore ne sente il bisogno, per motivi diversi, probabilmente. Io scrivo bene ogni volta che qualcosa mi suscita un’emozione (anche se quelle troppo forti mi danno l’effetto contrario). Non so per cosa scrivano gli altri, posso solo dire che io scrivo prima di tutto per poter rileggere i miei lavori e dire: “Sì, questo libro mi piace proprio!” Riuscire a trasporre proprio come volevo ciò che ha “girato” nella mia mente sulla carta è una soddisfazione enorme. Pari solo a discuterne con qualcun altro a cui il tuo libro è piaciuto.

– Quali sono il tuo genere e il tuo stile narrativi?

Il mio genere è il fantasy e lo sarà ancora molto a lungo, di questo sono certa. Ho iniziato a scrivere una sola storia realistica, ma per adesso non trovo molti spunti per farla procedere… ne la voglia di farlo. Per quanto riguarda il mio stile, nei miei due libri ho cercato di usare uno stile simile, una terza persona che mi aiutasse a controllare meglio la situazione, ma che al contempo seguisse la visione e i pensieri di un solo personaggio per volta. Trovo che sia molto semplice scrivere in questo modo e che mi riesca piuttosto bene. Tuttavia sono convinta che ogni storia abbia bisogno del suo stile e quindi negli altri racconti che ho iniziato a scrivere sto anche sperimentando qualcosa di nuovo, cercando gli stili più adeguati per ogni situazione. Attualmente sto sviluppando una trama fantascientifica, da sette punti di vista differenti, scritto al presente con due dei sette (i protagonisti) in prima persona. É un modo di scrivere sicuramente più complesso ma che trovo intrigante e decisamente adeguato.

– Quale è il tuo autore preferito? Ti ispiri a lui/lei?

Non ho un singolo autore preferito, ne ho diversi, ma se dovessi sceglierne solo alcuni allora direi la Rowling e C.S.Lewis per quanto riguarda lo stile: scrivono in modo diverso, ma entrambi riescono ad emozionarti con uno stile semplice e senza troppi fronzoli, pulito. Dire che mi ispiro non è esattamente la parola esatta, diciamo che cerco il mio modo di rendere il mio stile leggero e scorrevole quanto il loro.

– Parlaci del tuo ultimo romanzo, di cosa tratta?

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Il mio ultimo romanzo si intitola Fuoco Liquido ed è il nuovo episodio della storia di Kallwen e Samire. Nel primo libro rimangono alcune questione in sospeso che con questo libro ho voluto portare a termine. I protagonisti, quindi, sono sempre i due ragazzi del libro precedente che, cercando di scoprire tutti i misteri che avvolgono Samire e i suoi poteri, si spingono sempre più avanti, compiendo un viaggio che li porterà (almeno sperano) alla risoluzione dei problemi. Oltre a tutto questo, anche il loro rapporto, a cavallo tra amore e amicizia si complica sempre di più facendoli soffrire e, a volte, giungere a risoluzioni avventate o sbagliate. In questo libro ci sono più personaggi rispetto al primo, perché ho cercato di sviluppare meglio anche l’ambiente circostante, le problematiche del mondo che ho creato e le varie regole che caratterizzano la società elfica. Rimane comunque una storia che narra il viaggio reale e interiore di due ragazzi che imparano ad affrontare problemi grandi e piccoli e ad accettarsi per quello che sono.

Vorrei inoltre invitare tutti i nostri lettori a visitare la pagina web http://sarahcampi.blogspot.it/ dove potrete trovare moltissime informazioni su Sarah e i suoi romanzi, acquistare i libri, e scaricare gratuitamente due bellissime anteprime.

Claudia Crocioni

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