Ghiaccio nelle vene
In un angolo della mente si nasconde un bambino insicuro.
Fuori casa scoprì la durezza dell’essere diversi dalla massa.
Quando tutto era un gioco di paure sono il letto.
Quando imparava le parole che nessuno gli aveva mai detto.
Quando gli insulti calavano come l’ascia del boia.
Quando la solitudine era amica e tutti la chiamavano noia.
I primi passi nel mondo furono un giro all’inferno.
La paura di un pensiero, di uno sguardo, di un sorriso.
II riflesso nello specchio era suo quel viso?
Dov’era la spensieratezza di quell’età innocente?
Perché i ricordi bruciano nella mente?
Fumi neri che appannano dissipano la ragione.
Mentre cresceva con il dubbio di essere solo un errore.
Vi applaude col sorriso quel povero bambino.
“Grazie a tutti quanti” e se ne và con un inchino.
Stringe la corda, il fiato è poco, la paura abbonda.
Ha paura che la vita vinca ancora una volta.
Una goccia dagli occhi racchiude tutte le pene.
Cade nel vuoto e arriva il ghiaccio nelle vene.
In un angolo della mente c’è ancora quel fanciullo.
Ha imparato a trasformare in emozione ogni insulto.
Ha imparato che il mondo è un circo pazzo tra la folla.
“Venghino signori a veder lo strano scherzo!”
“Guardate cosa nasconde la maschera del pagliaccio!”
Ecco il sorriso, è questo il trucco, ecco l’inganno!
La maschera non è altro che il riflesso del vostro danno.
Consapevoli assassini con lame di parole.
Serpi libere nel giardino dell’eden.
Nessun germoglio è nato dal vostro odiato seme.
Nulla scorre è solo ghiaccio nelle vene.
Marco D’Abbruzzi nasce a Roma il 1 maggio del 1982. Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo, I Cavalieri di Speranza (ed. Il Filo).
Nel 2010 pubblica la sua seconda opera, Cattivi Ragazzi (ed. Booksprint), un romanzo di formazione ambientato nella Roma di fine anni ’90. Nel 2013 partecipa al concorso Storie Fantastiche con il racconto II Tempo degli Umani, inserito nell’antologia Storie Fantastiche (www.gamesrebels.it). Sempre nel 2013 partecipa a un concorso di poesia con Ghiaccio nelle Vene (www.poetipoesia.com).
Nel 2013 conclude inoltre la sua ultima opera, Le Cronache delle Pietre dello Spirito, una saga fantasy di sette romanzi, ancora inedita.
Un cantastorie
Io sono un cantastorie, un menestrello senza corte né padrone col bastone.
Amo la vita e le sue sfumature, i dolci ricordi, le orrende paure, le luci dei sorrisi e le ombre nelle memorie.
Amo ogni emozione che nasce dal cuore, colpisce la mente e si trasforma in parole.
Amo le lacrime agli angoli del viso, figlie fragili di madri morenti o ballerine felici sulle crespe dei sorrisi.
Amo le sere di fumi e parole, di giochi e sogni, di pie illusioni.
Amo sdraiarmi sulle onde del tempo, giocando con la mente rallentando il mondo.
Amo le nuvole, effimere viaggiatrici, sia di zaffiri che di tremendi ruggiti.
Amo la pioggia e il suo canto corale, l’eco del vento, l’odore d’estate e il passo che cala sulle foglie dorate.
Amo i folletti che giocano in festa, danzando sui tavoli di una magica stanza.
Amo il foglio quando la penna gli dona vita, il sussulto di ogni lettera quando sboccia fra le dita, scivolando nel bianco e ornandolo di fiori, di punteggiature maldestre e di piccoli errori.
Amo la ragione del mio caos mentale, quella voce che urla “non ti fermare!”.
Amo le porte sbattute in faccia, sarà più dolce non invitarvi alla festa!
Amo la musica che inonda la stanza e i versi di filastrocche in cielo e in terra.
Amo la danza delle emozioni quando esplodono con le canzoni.
Amo il passato perché è il mio presente, amo il futuro anche se sarò assente.
Ciò che è rimasto fuori lo lascio a voi, signore e signori, prendetevi glorie, oneri e onori, io ne resto fuori, a me non interessa, a me basta una penna per liberarmi la testa, parafrasando Archimede, qui lo dico e non lo nego, datemi un foglio e vi creo un mondo.