L’urlo di Munch

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Tracciati d’Arte n. 5

MF5_1Il celebre quadro di Munch raffigura, attraverso tratti sinuosi e curvilinei elementi non sempre visibili all’occhio umano. Quel che inizialmente desta attenzione in chi osservo il dipinto, è il volto di una persona mentre trattiene il capo tra le mani. Dimentichiamoci per un momento il resto e concentriamoci esclusivamente sul volto di questa persona. Osserviamo per qualche secondo solo l’elemento “volto” provando ad escludere anche le mani. L’espressione del volto di per se esprime stupore e accenna ad una eventuale sensazione di paura. Poi cominciamo a far caso alle mani le quali trattengono il capo come per controllare qualcosa di più grande e più forte; qui comincia a farsi luce la sensazione di paura sempre unita allo stupore. Successivamente lo sguardo integra il resto e si notano con chiarezza elementi ondeggianti e sinuosi che conferiscono al paesaggio e in chi osserva una sensazione generale di mobilità e instabilità. In natura di per se non esistono cieli così mossi e difficilmente troviamo pittori che raffigurano il cielo con tratti particolarmente curvilinei. Sembra più un mare in tempesta che un cielo. Sotto l’inconsueto cielo continuiamo a scorgere elementi non troppo definiti che lasciano intravedere un mare agitato con al centro due barche. Anche questa parte contribuisce a dare una sensazione generale di disorientamento. La grandiosità di Munch sta nel narrarci come viene visto e vissuto il contesto esterno da una persona che è in preda ad un attacco di panico e in quanto tale vive sensazioni prossime al terrore. Il dipinto trasporta l’osservatore verso un crescendo emotivo che va da una paura man mano sempre più acuta fino a sconfinare nel terrore. Munch non ci sta descrivendo un paesaggio qualsiasi o luoghi da lui esplorati, bensì ci sta facendo vedere come viene immaginato un luogo e come ne vengono alterate le forme a livello percettivo da chi vive esplosioni di ansia e paura apparentemente immotivate. Le persone che soffrono di attacchi di panico ben sanno che quando il panico irrompe, il contesto e gli oggetti circostanti, vengono percepiti con difficoltà, in modo offuscato, senza avere una chiara percezione delle forme e dei contorni. Un altro punto interessante riguarda la somiglianza tra la corporatura della persona e il contesto da lei osservato. Anche la persona è raffigurata con tratti curvilinei e anche questo è un elemento originale che rende unica questa narrazione pittorica: sia il contesto sia la persona è come se stessero cambiando forma e fossero in procinto di una trasformazione imminente. La persona del dipinto sembra vivere questa trasformazione come qualcosa di catastrofico. “E ora cosa accadrà?” Una persona in preda ad un attacco di panico è una persona che teme costantemente l’incombere di una catastrofe dentro e fuori di se, proprio come la persona vista da Munch. Il quadro è come se volesse scoppiare. E cosa succede prima di uno scoppio o di una esplosione? Non tratteniamo per caso il respiro per far fronte ad un cambiamento improvviso? I tratti ondeggianti di queste parti del dipinto si contrappongono al ponte visto come elemento saldo e stabile, in grado di sostenere una persona impaurita e descritto con contorni chiari e definiti. Munch sembra giocare su questa contrapposizione: da una parte l’instabilità dinamica, dall’altra certezza e stabilità. In lontananza sul ponte si intravedono due persone distanti dall’elemento centrale dell’opera. Questa distanza può simboleggiare una distanza emotiva o disinteresse verso chi soffre, ma può nel contempo significare, da parte di chi vive stati d’animo di paura o angoscia, difficoltà nel farsi aiutare o nel condividere con altre persone quanto sia successo. Le persone che soffrono di attacco di panico sono infatti terrorizzate dall’idea di poter avere un attacco in presenza di altre persone, in quanto subentra subito una sensazione di vergogna. Cominciare a condividere questi vissuti con qualcuno e accettare gradualmente l’idea di poter avere un attacco di panico in presenza di un amico è un buon inizio per far fronte ad un cambiamento immaginato come improvviso. Munch se riesce magistralmente a farci vivere ciò che viene vissuto da altre persone in determinati momenti è sicuramente grazie al suo talento ma anche grazie alla sua conoscenza personale di panico e depressione.

Matteo FIorelli

Matteo Fiorelli, Psicologo e Psicoterapeuta Familiare.
Esperto per problematiche familiari: relazione genitori-figli,
gestione della prole, problemi scolastici, difficoltà coniugali.
Esperto in tecniche di rilassamento corporeo per ansia
attacco di panico e depressione.

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