Stessa spiaggia da quarant’anni,
che ha mutato sabbia,
invecchiato volti noti.
Il sole è torbido stasera,
nuvolaglia d’umidità invitano
a sedere sulla battigia
due anziane signore.
Sono sedute, baciate dal sole,
pochi ori alle dita,
il capello sistemato,
unghie e bocca dipinte.
Parlano della vita d’ogni giorno:
di nipoti, di prezzi al mercato,
d’acciacchi d’ossa e poco sesso.
Parlano.
Poco discosta una come loro: vecchia,
in piedi, con un colorato secchiello
in cerca di granchi senza passione,
lo sguardo spento.
Si muove dietro a un uomo non uomo
che non ha capito, che non sa,
che non è capace.
Inginocchiata come madonna,
inchiodata mamma
dal silenzio di tutti,
si adopera su gambe malferme
ad aiutare l’incapace,
che guarda l’orizzonte vorace,
non pago di queste emozioni.
Parlano le due vecchie signore,
baciate dal sole,
sedute comode sulla battigia.
Le onde lambiscono i piedi:
curati, smaltati, pensionati.
Sostenute nel declino della vita
da puntelli di figli che sanno,
che fanno, con la loro esistenza,
LA DIFFERENZA