Guido Venanzoni

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Tracciati d’Arte n. 2

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Guido Venanzoni nasce a Roma, ma vive e svolge la sua attività di pittore qui a Ladispoli da circa 20 anni. Inizia il suo percorso artistico presso l’atelier del pittore Vito Lobefaro a Roma, dove ha un’esperienza simile alle botteghe d’arte del 1600 e dove viene iniziato agli antichi segreti delle pitture antiche. L’esperienza approfondita in più di 40 anni di lavori eseguiti per importanti antiquari e musei lo ha portato a una completa padronanza della tecnica pittorica, sia nella riproduzione di copie di dipinti antichi sia nella realizzazione di dipinti originali come quello che vedete in foto.

CARAVAGGIO MORTO A PALO

Dal 16 dicembre 2011 è esposto nell’aula consiliare del comune di Ladispoli in occasione della presentazione del nuovo libro del dott. Crescenzo Paliotta “Ladispoli, immagini e racconti tra Caravaggio e Vanvitelli, D’Annunzio e Rossellini” un inedito dipinto (olio su tela cm 235×175) del pittore Guido Venanzoni RESIDENTE A LADISPOLI, raffigurante l’arresto di Caravaggio a PALO, così come raccontato da Giovan Pietro Bellori nel 1672 “…pervenuto alla spiaggia di Palo la guardia spagnola che attendeva un altro Cavaliere l’arrestò in cambio e lo ritenne prigioniero. E se bene fu egli tosto rilasciato in libertà, non però rividde più la sua feluca che con le robbe lo conduceva…” Dopo aver letto il primo libro del dott. Paliotta che spiegava dell’arresto del pittore dopo quattro anni di fuga nel castello di Palo, cominciai a riflettere sul come eseguire un dipinto che raccontasse il tragico evento della fine del povero Caravaggio qui nel nostro territorio. Il mio scopo: Con questo inedito dipinto voglio portare all’attenzione della amministrazione comunale e della comunità di Ladispoli l’importanza che questa storia ha per il nostro territorio, CARAVAGGIO, DOPO QUATTRO ANNI DI FUGA, viene ARRESTATO e IMPRIGIONATO qui a PALO (attuale Ladispoli) e questo è assodato in tutti i libri di storia dell’arte. Ma viene un grosso dubbio: alcuni studiosi, come Peter Roob, autore del libro “Enigma Caravaggio” racconta con dettagli minuziosi e con accurata bibliografìa storica, e se fosse morto a PALO? Vincenzo Pacelli prof, di storia dell’arte dell’università Federico II dì Napoli, massimo esperto attuale su Caravaggio che afferma: “non è morto a Porto Ercole” è morto tra Roma e Civitavecchia. O Maurizio Marini morto l’anno sorso e considerato il più grande esperto riconosciuto nel mondo, dice, intervistato dopo l’attribuzione a Caravaggio delle ossa ritrovate a Porto Ercole, “con le ossa ritrovate ci si può fare il brodo”. Pensate quale svolta avrebbe per la nostra comunità, sia nel campo culturale, che nel rilancio turistico quel fatto avvenuto nel lontano 1610, già solo l’arresto proprio qui da noi e che purtroppo da nessuno è stato mai valorizzato. Cominciamo a parlarne, proporre idee e contattare i giornali e tv (come con furbizia ha fatto il comune di Porto Ercole), magari con una statua in bronzo da mettere in un punto mirato della nostra città. Il mio dipinto è la prima opera realizzata per perorare questa causa, di immenso valore, ripeto, per il grande rilancio culturale e turistico della nostra bella cittadina.

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