Tracciati d’Arte n. 7
Uno scultore a spasso nel tempo!
Conobbi Erik Fisanotti vent’anni fa, come amico di mio marito. Poliziotto nella vita quotidiana, un grande rispetto per il suo lavoro, un uomo allegro, un padre attento, uno scultore d’altri tempi e un artista che vive la sua straordinaria bravura con grande umiltà. Sapevo da voci popolari, che dopo aver frequentato la scuola di scultura e intaglio, si “dilettava” a scolpire basso rilievi e così ebbi la fortuna e l’onore, di ricevere come dono un suo bassorilievo, che ogni volta che rivede disdegna. Quando un artista guardando le opere del passato con umorismo, si esprime quasi “vergognandosi” ironicamente è sinonimo per me, di maturità artistica e consapevolezza di una crescita in positivo del proprio stile e di un’evoluzione dell’io che spesso si nega. Essendo egli stesso una persona dal profondo e spiccato savoir faire e capace di autocritica. Da poco tempo si sono concluse le due importantissime mostre – fiere dell’artigianato in Valle d’Aosta; dal 18 al 20 gennaio la Fiera espositiva di Donnas e il 30 e 31 gennaio ad Aosta l’oramai millenaria Fiera di Sant’ Orso. Non va dimenticato che da molti anni Erik, partecipando a questi appuntamenti artigianali di tradizione, viene spesso premiato per le sue sculture nella sezione del “basso rilievo”. Gente proveniente da tutte le città di Italia e non solo, ogni anno raggiunge questi artisti nel cuore della storica città, per ammirare e acquistare le loro opere. Per soli due giorni all’anno la Valle vive un momento di rispetto e completa devozione culturale che senza colpo ferire, lascia in stand bay la dinamica vita cittadina e ferma tutto per un ”istante”: quando si attraversano le antiche vie romane circondati da banchi degli artigiani. C’era anche il nostro Erik Fisanotti nella Piazza E. Chanoux con il suo piccolo spazio espositivo, un angolo troppo piccolo per la presentazione di tutte le opere che gli scultori ogni anno offrono. Purtroppo o per fortuna, c’è da dire che ad oggi il numero degli artisti è aumentato e rispetto a mille anni fa, sicuramente la città è cambiata e lo spazio urbanistico non sarà mai abbastanza per contenere la quantità straordinaria di artigiani. Nonostante tutto, Erik è riuscito a creare il suo piccolo mondo di castelli, dame, cavalieri e contadini, che da qualche tempo lo contraddistinguono.
Il giallo senape del telo di sfondo scelto, ha indubbiamente messo in rilievo i contenuti delle opere, dando maggiore risalto alle essenze e alle cromaticità che lui stesso ama usare per le sue sculture. Non mancano tuttavia i famosi gnomi dei boschi, che Erik riesce sempre a immergere in un fantastico paesaggio innevato di montagna o scolpiti in versione tridimensionale. La sua mostra personale, inaugurata il 23 novembre 2012, dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Valle d’Aosta, nella chiesa sconsacrata di S. Lorenzo, proprio di fronte alla ecclesia di Sant’ Orso è terminata a Febbraio. Una mostra che portava il titolo: “Cavalieri e contadini”, dedicata ai castelli medievali valdostani e al lavoro degli uomini nel territorio di montagna. L’artista dichiara che da qualche anno compie ricerche sul Medioevo in Valle, legate soprattutto ai Castelli e alle loro dinamiche interne; una realtà che spesso viene data per scontata, visto il gran numero di edifici di pregio storico e artistico presenti nella regione. Erik Fisanotti è riuscito ad estrarne l’essen-za stessa, attraverso il calore del noce e la delicatezza del tiglio, suoi legnami preferiti nella scultura, le sue cromaticità temperate sui soggetti attribuiscono ai meticolosi basso rilievi, un tocco di realismo sensuale e storico, nel rispetto dell’immagine che noi possediamo nella nostra consapevolezza culturale di ciò che è stato il periodo del Medioevo. Ciò che mi ha colpita maggiormente da studiosa d’arte, è stata la sua innata capacità di rappresentare quella parte della storicità celata di Aosta; ad esempio attraverso i suoi riferimenti ai bellissimi disegni dello storico e archeologo Francesco Corni, da ammirare nel suo libro “Aosta Antica, la città romana”, Tipografia Valdostana, 1989. Egli a suo tempo in collaborazione con la Soprintendenza Regionale è riuscito a creare uno dei più importanti testi grafici e storici che documenta le varie fasi della città antica; dalla sua fondazione all’intera costruzione. A questo proposito, Erik Fisanotti scolpisce un interessantissimo pannello, che riporta fedelmente la rappresentazione di Corni, del momento storico che da il via alla antica città romana e cioè l’incontro tra l’imperatore Augusto e l’ultimo capo dei Salassi. Attraverso diverse ispirazioni come i castelli medievali, l’artigianato locale o tematiche legate alla liturgia, gli artisti traggono approfondimenti di ricerca e studio. In particolare Erik Fisanotti, rientra nella rosa di scultori e artigiani che valorizzano, con un lavoro appassionato, l’evoluzione e il mantenimento della “civilisation valdộtaine”. La cultura che si trasforma in materia e tradizione.
Patrizia Maio, Storica dell’Arte.