ERA UN CASCO DI BANANE AVARIATE

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Era un casco di banane avariate
o meglio un succo di pere insane
che si portavano avanti allegre
contaminando stomaci vuoti.
Che tarantella questa giostra
che gira troppo svelta,
è un frullatore sottocosto
o forse solo un girarrosto.
Non si può attendere frutta fresca,
tocca contentarsi di avariate similitudini,
che ci lasciano stupide illusioni:
un bicchiere pieno di liquido dolce,
un brindisi al nuovo giorno,
un panino imbottito e un limone.
Arde la foresta e ulula la tempesta,
senz’aria per noi è finita la festa.
Continuano a bruciarci il futuro
per costruire case su riviere scoscese
che si sbricioleranno dietro torrenti
di fango e sassi e piangeremo i morti,
consolazione per pompe funebri e fiorai,
preti e usurai, qualcuno sempre guadagna
meno che il popolo: ma chissenefrega!
Era un casco di banane avariate
o meglio di pere insane
che si portavano avanti allegre
contaminando stomaci vuoti.

Poesia ispirata dagli ultimi terribili incendi dolosi in Sicilia.

Sono nata a Roma il 15 settembre del 1961. Ho frequentato i primi 3 anni del Liceo Classico e ho conseguito la Maturità Magistrale. Scrivo da quando avevo sedici anni, per motivi di famiglia e non solo, la penna è rimasta silente per circa vent'anni. Dal 2010 ho ripreso a scrivere. Ho vinto numerosi premi sia per la poesia che per la narrativa e mie poesie sono presenti in diverse Antologie

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