Abbiamo attraversato così sessant’anni,
sessant’anni della nostra storia:
tutta un’altra base di partenza,
tutt’altri sogni da realizzare,
tutt’altre idee su come realizzarli.
Poi è venuto il vento caldo,
siamo andati al mare
i castelli di sabbia abbiamo abbellito
conchiglie, sassi, legni, molluschi.
Molluschi siamo diventati,
nascosti dietro paraventi d’idee.
Abbiamo rinnegato tutto,
davanti a un piatto succulento,
unto e bisunto,
pesante ma troppo buono!
Eravamo stati fatti per durare,
come le lavatrici e i frigoriferi,
quelli bombati dell’epoca nostra,
fatti da mani callose,
mani semplici e ignoranti
ma con teste oneste pensanti.
Quando abbiamo messo noi le mani,
mani tronfie e istruite, mani superbe
di costruire, di fare, di rivoluzionare,
abbiamo prodotto un prodotto
fatto per distruggersi al più presto:
a obsolescenza programmata,
e dove c’è un programma obsoleto,
c’è un futuro che è perduto.
Discussione1 commento
Complimenti Silvia,
bellissima poesia!