Tracciati d’Arte n. 4
LADISPOLI APRE LE PORTE AGLI ARTISTI. INAUGURATO IL CENTRO D’ARTE E CULTURA
Sono state le splendide note della banda musicale La Ferrosa, diretta dal maestro Luca Berardo, ad aprire la cerimonia per l’inaugurazione ufficiale del Centro d’Arte e Cultura curata dalla associazione culturale “Fatto a mano”, che ha organizzato per l’occasione una triplice mostra d’arte. Una struttura lungamente attesa, non solo da tutta la cittadinanza di Ladispoli ma anche dalle numerose associazioni, oramai presenti sul territorio, e da quanti chiedevano a gran voce uno spazio dove poter esprimere la loro creatività. Mancava un tassello importante a questa città, un luogo appropriato, dove far vivere e fiorire le tante idee che animano lo spirito artistico. Proprio per questo, l’inaugurazione, è stata accolta dai cittadini con grande entusiasmo e larga partecipazione. Il sindaco Crescenzo Paliotta è stato affiancato, nel taglio del nastro, dall’ex sindaco di Ladispoli Gino Ciogli, perché ci sono volute ben due amministrazioni per portare a compimento il progetto del Centro d’Arte e Cultura.
Parole commosse e di profonda soddisfazione, sono state la cornice del discorso delle figure istituzionali, che hanno ripercorso il lungo iter che ha portato alla realizzazione di quest’opera. La struttura si compone di undici aule polifunzionali, spazi che potranno essere utilizzati sia dai gruppi informali sia dai singoli operatori culturali, così come dalle associazioni. Un luogo d’incontro dove condividere idee, dove portare un luogo d’incontro dove condividere idee, dove portare un proprio contributo o iniziare un cammino artistico che concorrerà a far crescere la città, perché l’arte è lo specchio della cultura che la abita e ora, finalmente, ha anche la sua casa! Pittura, Scultura, Fotografia, l’inizio non poteva essere dei migliori. Tre artisti, infatti, residenti a Ladispoli ma presenti su cataloghi internazionali, hanno dato vita ad una giornata d’Arte di intenso e profondo valore culturale facendo da apripista e celebrando il “Rinascimento” culturale di una cittadina che davanti a se ha importanti prospettive d’Arte e di cultura. Andrea Cerqua, sintetizza in poche parole la funzione e l’idea del centro: “Il nuovo Centro di Arte e Cultura di Ladispoli rappresenta il risveglio artistico della nostra cittadina, per troppo tempo soffocata da una mentalità letargica e non agglomerante di idee e slanci creativi. È nell’immaginario di chi crea un isola felice, crogiuolo di fermenti e stimoli per i nostri figli, punto d’incontro e fucina di idee, meta di menti illuminate e di scambi e collaborazioni tra artisti illuminati e capaci.” Andrea Cerqua, presidente dell’associazione “Fatto a mano”, ha curato personalmente l’installazione delle opere coadiuvato dagli altri due artisti: Bruno Smocovich, scultore, e Sandro Frinolli Puzzilli, Fotografo.
Belinda Patta
PITTURA
Andrea Cerqua
Andrea Cerqua posiziona le sue opere all’interno del Cento Arte e Cultura del Comune di Ladispoli, offrendo un percorso cromatico che va dall’azzurro dei suoi cieli illuminati da una veggente luna che attrae a se conchiglie e pensieri smaterializzandoli verso l’estasi percettiva, fino a condurre l’attento osservatore, rapito da un invisibile sentore di ricongiunzione con il suo personale e sotterraneo universo interiore, verso dipinti in cui il colore prende il sopravvento sulla forma. Pur restando fermo nel pittorico figurativo, Cerqua indaga verso forme coloristiche non usuali, trascinando, granello dopo granello, lo spettatore verso il palcoscenico del proprio sé, riflesso nel quadro. Il dipinto diviene così spunto di indagine per raggiungere e sostare per una frazione di secondo nel proprio universo interiore, Cerqua ci offre una pittura semplice e visionaria, complessa e intuitiva.
FOTOGRAFIA
Sandro Frinolli Puzzilli
È stato per un periodo responsabile della fotografia per la rivista nautica Dream. Ha collaborato e collabora, scrivendo articoli, con le maggiori riviste italiane del settore, tra queste Fotografare e Fotografia Reflex. Nel corso del 2011 ha esposto a Venezia e Roma.
Dopo tanti anni di carriera e quasi 10 di residenza nella nostra cittadina, questa era la prima volta che esponevi a Ladispoli, come mai non prima?
Perché stavolta mi è stato proposto di partecipare ad un evento davvero interessante come l’inaugurazione del Nuovo Centro Arte e Cultura e, la massiccia partecipazione del pubblico, è stato il risultato tangibile della validità e la riuscita dell’evento.
Dopo tanti anni di fotografia “tradizionale”, moda, natura, viaggi, come mai questa immersione in un genere completamente differente dai canoni classici?
Mi sono preso la libertà di tradire la fotografia classica per parlare del presente, il mio, quello interiore, al riparo delle abitudini quotidiane che frequentemente allontanano dal nostro vero io. Rimane immutato l’amore e il rispetto per il tradizionale, ma sentivo il bisogno di tuffarmi in un progetto nuovo, che mi permettesse di indagare apertamente e senza filtri dentro me per tramutare in immagini i pensieri, desideri, timori, sogni, incubi e tutte le sensazioni che emergono in maniera latente davanti ad una scena o un immagine, ma spesso rimangono mute perché senza un traduttore. Cerco di trasporre in esperienze visive le reazioni che la nostra mente macina senza sosta ma, troppe volte, trascura per via della poca somiglianza agli stereotipi estetici, lasciandole il più delle volte taciute.
Contatti:
www.sandrofinolli.com
sandrofrinolli@alice.it
Tel. 338 143 81 66
SCULTURA
BRUNO SMOCOVICH

L’amore di Bruno Smocovich per il legno è forse da ricondurre alle sue origini subalpine. Bruno nasce a Palmanova, Udine, nel 1944 e si trasferisce nel 1961 nella provincia di Roma prima a Valcanneto e poi a Ladispoli ove è ancora residente. A differenza dell’uso di materiale marmoreo e bronzeo che caratterizza da sempre la tradizione scultorea mediterranea, egli privilegia il legno, materiale molto più sentito sia nell’edilizia che nelle espressioni artistiche delle aree subalpine del nostro paese. Un amore quindi più che viscerale, proveniente da lontano e sicuramente insito nel suo DNA. Il legno nelle sue sapienti mani diviene un eccellente conduttore di calore interiore e di forti sensazioni. Tramite la sua abile capacità l’inerzia di questo materiale si modifica in palpitante vita e le differenze delle varie tipologie arboree esplodono in colori e venature che ne esaltano l’implicita bellezza. Base di partenza è l’assemblaggio di un insieme di legni di diverse qualità e colore da cui Bruno ricava un “ciocco” che viene scolpito ma non prima di aver preparato con molta accuratezza una serie di studi grafici su carta. Bruno studia attentamente da ogni angolazione quella che sarà l’opera finale, informandosi e ricercandone la storia, fatti e notizie da fonti attendibili cercando il più possibile di rappresentare con grande onestà artistica la vera verità racchiusa oltre la forma liberandola dalla prigionia di quest’ultima. Le opere di Bruno Smocovich sono presenti su cataloghi internazionali e molte delle sue sculture sono collocate in varie parti del mondo.