Tracciati d’Arte n. 5
Intervista esclusiva all’ Assessore alla Cultura del Comune di Ladispoli, Francesca Di Girolamo
Il tuo personale rapporto con l’arte e la cultura in genere:
Credo che l’arte e la cultura siano un aspetto fondamentale di ogni persona, nel mio caso sono sempre stata attratta dalle varie forme d’arte tanto da averne fatto materia di studio. Ho conseguito una laurea al DAMS in sceneggiatura cinematografica. Il cinema è quindi la mia passione principale che di per se coniuga varie forme artistiche: scrittura, immagine e musica.
Un’ opera artistica alla quale sei particolarmente legata?
Più che un opera direi una corrente artistica e più precisamente sono molto legata alla Pop-Art, Andy Warrol è per me un mito e la sua arte che denunciava la massificazione e mercificazione della società che stava diventando catena di montaggio. Oltre alla Pop-Art mi piacciono gli autori che hanno gravitato in quel periodo storico portando messaggi forti come Pollok, ma sono affascinata anche da opere e artisti della cui grandezza e bellezza non si può discutere come Caravaggio, Dalì e moltri altri. Di un messaggio artistico ne ammiro la bellezza specialmente se applicato ad una coscienza storica, secondo me ciò aumenta la potenza del suo significato.
Al di fuori del tuo impegno amministrativo, riesci a coltivare questa tua passione?
Assolutamente sì, è una promessa che ho fatto a me stessa, di trovare tempo oltre i miei impegni per raccogliermi e continuare a crescere artisticamente, sia per me stessa calata in un ruolo pubblico sia nei rapporti umani naturalmente quello che posso trasmettere è direttamente proporzionale alla mia crescita interiore, artistica e culturale. Amo scrivere, leggere, guardare film, vedere mostre d’arte e ascoltare concerti.
L’arte e la cultura possono rappresentare una soluzione da adottare su vasta scala per una possibile uscita dalla crisi economica e politica che stiamo vivendo?
Credo proprio di sì, e la storia lo dimostra. L’unico vero veicolo per uscire da una crisi anche economica o sociale che sia, è la cultura, non esistono altre vie, ci si può riprendere anche economicamente ma se non c’è una avanguardia culturale preparata diventa diffìcile per la società sostenere il passaggio. L’Italia ha finora perso moltissimi treni in questo senso. Pensate che l’Italia conserva più della metà del patrimonio artistico mondiale. Con questa immensa ricchezza tutti avremmo potuto trovare impieghi e dar vigore all’economia sfruttando il nostro naturale talento o lavorare in campo artistico e culturale. Siamo stati pionieri nei più svariati campi della cultura, nel cinema, nella pittura, nella scrittura, purtroppo stiamo lasciando all’abbandono questo nostro patrimonio, sia dal punto di vista teorico che da quello pratico, vedi i recenti crolli di siti antichi delle ultime settimane. Scuole, arte e cultura sono i settori più penalizzati anche a livello amministrativo, penalizzati oltre che dagli ingenti tagli anche dalla razionalizzazione della spesa (spending review).
Quest’estate avete promosso vari eventi e molte manifestazioni.
Credo a riguardo che sia stato molto importante l’aver impostato questa legislatura su una distinzione tra politiche culturali e spettacolo e turismo. C’è, infatti, una differenza sostanziale, parlare di spettacolo e turismo significa finalizzare una serie di eventi alla fruizione leggera, fare politiche culturali significa a mio parere pianificare all’interno di un percorso molto lungo che sia in grado di dare costantemente stimoli culturali alla città. Siamo riusciti a fare entrambe le cose, dopo gli eventi veri e propri dell’estate abbiamo a settembre sperimentato con lo Street art festival un approccio culturale all’intrattenimento. Abbiamo portato degli eventi d’arte in strada con un riscontro di partecipazione molto importante e sinceramente anche inatteso. Questo ci ha fatto capire che la strada giusta è quella di decentrare e di praticare spazi che non sono generalmente utilizzati per iniziative culturali, nello stesso tempo penso che sia importante portare eventi che non sono mai stati proposti a Ladispoli.
Abbiamo assistito quest’estate ad un grande fermento in campo artistico. Molte associazioni sono scese in campo e in maniera volontaria hanno organizzato eventi. Pensi che sia possìbile, da parte dell’amministrazione accompagnare la crescita di queste “energie” nel futuro?
Molti governi hanno spesso cercato di creare consensi spacchettando le risorse a disposizione. Questo per accontentare piccole esperienze occasionali al di là del loro vero valore artistico soprattutto per un ritorno di immagine elettorale o quant’altro. Io credo che bisogni adottare un’altra strada. Ladispoli ha tantissimi focolai in campo artistico e culturale, sono energie che vanno prese in considerazione e messe in rete per non farle rimanere isolate. Il comune deve necessariamente fare da traino, a livello pubblicitario, a livello di spazi, e fornire assistenza a queste esperienze in crescita. Dall’altra parte deve essere capace di razionalizzare la propria spesa offrendo agli artisti locali la possibilità di confrontarsi con artisti già affermati provenienti da settori più professionali. Questo può avvenire con diversi metodi, uno è quello delle residenze artistiche, ospitare cioè artisti con un percorso già strutturato facendoli interagire con artisti locali. Il secondo è l’introduzione di bandi dando contributi specifici a seconda delle reali esigenze locali e non più “a pioggia”. Bisogna dividere quindi tra “amatorialità” e “professionalità” nel concetto di dare poco ma a tuffi senza lasciare fuori nessuna esperienza.
Ladispoli si sta dotando di alcuni spazi culturali come il “Polifunzionale”, la “Sala Rossellini”, il “Centro Arte e Cultura”, la sala della biblioteca, e le nuove sale di Viale Mediterraneo non ancora completate.
Sì, stiamo procedendo alla regolamentazione di tutti gli spazi di cui Ladispoli ultimamente si sta dotando, vogliamo che ognuna di queste sale possa essere adibita al suo reale funzionamento. Speriamo di poter terminare entro un anno anche lo spazio di Viale Mediterraneo, sia la struttura sia gli arredi, il complesso attualmente ha subito uno stop per i tagli imposti ai comuni. Anche il Centro Arte e Cultura partirà a breve, il delegato Andrea Zanetti se ne sta occupando garantendo l’utilizzo degli spazi a tutte quelle realtà che ne faranno richiesta. Contiamo pesto di rendere attive e funzionali anche altre sale come il “Polifunzionale” e la “Sala Rossellini”.